A casa custodisco gelosamente un album fotografico nel quale sono raccolte fotografie dei miei genitori poco più che ventenni.
Sento un’emozione forte quando riguardo i loro momenti insieme, da fidanzatini, quando io ancora non ero neanche nei loro pensieri.
In quelle foto scopro la mia somiglianza nel sorriso di mia madre, e nello sguardo di mio padre. Entro in un’altra epoca, fatta di mode passate, di luoghi che ora sono cambiati, di persone che oggi non ci sono più.
In quest’album posso vedere come trascorrevano il tempo i miei genitori, che facevano da ragazzi, come si conciavano. E poi ancora ritrovo le tradizioni di famiglia come la vendemmia tutti insieme, con gli zii e i nonni, oppure quando in campagna appendevano le foglie di tabacco al sole per farle essiccare. Quella casetta di campagna è la stessa dove ormai ci passo le vacanze da anni, è molto cambiata da allora ed è fantastico vederla nel suo aspetto originale in quelle fotografie; è bello avere la testimonianza che in quel viale e in quell’orto e in quelle stanze ci sono passate generazioni della mia famiglia.
Queste fotografie, che tanti anni fa sono state scattate per gioco, oggi hanno un valore affettivo inestimabile.
Magari non ci si pensa nel presente, le persone e i luoghi che viviamo oggi non si fotografano più perchè pensiamo di ricordarli comunque per sempre. Oppure non si fotografano per mancanza di tempo, o perchè pensiamo che siano foto banali e superflue.
Ma il valore di una fotografia lo si comprende negli anni a venire; più passa il tempo e più prezioso diventa quel ricordo fermo lì in quello scatto.
E quel ricordo resterà a chi verrà dopo di noi, a chi riguarderà la nostra storia, chi eravamo e come eravamo.
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